L’inappetenza nei bambini: cause e consigli su come affrontarla

Il mondo dei genitori si divide in due: da una parte chi ha bambini famelici, pronti a mangiucchiare in qualsiasi momento della giornata, e dall’altra chi invece combatte ogni giorno con l’inappetenza dei bambini e la loro poca voglia di provare nuovi sapori.

È importante saper distinguere tra una reale inappetenza, dovuta a probabili cause fisiche correlate alla salute, e un capriccio del bambino rispetto alle regole della tavola, che spesso può sfociare nel rifiuto di qualsiasi tipo di cibo.

Entrambe le possibilità vanno comunque valutate con molta cautela e sono entrambe risolvibili.

In questo articolo approfondiremo le cause dell’inappetenza nei bambini, anche da un punto di vista psicologico, quali sono i segnali di una mancanza di appetito legata a problemi di salute e quali strategie possono essere messe in atto dai genitori per affrontare questa condizione . 

Cosa provoca inappetenza nei bambini?

L’inappetenza è uno stato fisico o psicologico che comporta il rifiuto del cibo. Le cause, soprattutto nei bambini, possono essere diverse e determinate da vari fattori:

  • abitudini comportamentali a tavola da correggere;
  • fattori psicologici quali stress, ansia e cambiamenti nell’ambiente casalingo o familiare, che possono essere espressi con la perdita di appetito, anche prolungata.
  • patologie e malattie fisiche in atto, come influenza, febbre, infiammazioni, malattie gastrointestinali, problemi dentali – in particolar modo nel periodo della dentizione.

Per quanto riguarda il primo punto, quello che si presenta più frequentemente, l’inappetenza è spesso conseguenza di cattive abitudini acquisite a tavola, che spingono i bambini verso alcuni tipi di alimenti, preferendoli ad altri.

Ad esempio, la consistenza, il colore e l’odore di alcuni cibi possono non essere graditi, così come è comune tra i più piccoli una certa resistenza a provare nuovi sapori, soprattutto se in casa i pasti tendono ad essere ripetitivi e non si sperimentano nuovi gusti.

Fondamentale è infine l’imposizione sin da subito di alcune regole a tavola, ad esempio sull’utilizzo del cellulare o del tablet e sulla possibilità di guardare la televisione o alzarsi da tavola a pasto completato.

Se queste regole non diventano naturali nel processo di crescita del bambino, il rifiuto del cibo può diventare un mezzo per protestare e ribellarsi, costituendo un vero e proprio capriccio. 

Diverse sono invece le cause psicologiche che portano il bambino a manifestare un’inappetenza.

Cause psicologiche dell’inappetenza nei bambini

La crescita è un momento molto delicato, in particolar modo per i bambini in età prescolare che non hanno ancora gli strumenti per adattarsi ai cambiamenti della vita in maniera autonoma.

I più piccoli, infatti, possono provare anche più degli adulti delle emozioni come la frustrazione, lo stress, l’ansia, problemi di autostima.

Quest’ultima, in particolare, si manifesta ripetutamente in risposta a grandi cambiamenti come un trasloco, il cambio di città, il trasferimento da una classe all’altra o da una scuola all’altra, e a situazioni molto più grandi di loro e dolorose, ad esempio la separazione dei genitori.

In questi casi, oltre a cercare di accompagnare il bambino verso l’elaborazione di qualsiasi sua emozione, è meglio non rimproverarli e non forzarli al cibo, quanto piuttosto affrontare con loro un dialogo aperto su ciò che provano e sul ruolo del cibo stesso nella loro vita.

Quando preoccuparsi se il bambino non mangia?

Abbiamo visto come l’inappetenza può riguardare tutti i bambini manifestandosi in maniera transitoria nel corso della loro vita.

In questi casi, non c’è niente di cui preoccuparsi. Che sia frutto di periodi passeggeri di malattia, o di preferenze alimentari definite, se l’inappetenza perdura qualche giorno e riguarda solo qualche cibo, si può tirare un sospiro di sollievo.

Tuttavia, alcuni segnali possono essere indicativi di un problema più serio. Se il bambino rifiuta categoricamente i pasti per periodi più lunghi di tempo, oppure la perdita di peso è evidente ed eccessiva o si mostra più irritabile, stanco e con sbalzi d’umore frequenti, è fondamentale rivolgersi subito al pediatra per valutare la situazione.

Consigli utili in caso di inappetenza nei bambini

  • Presentare i cibi in modo creativo: ad esempio, puoi creare forme divertenti con frutta e verdura o coinvolgere il bambino nella preparazione dei pasti;
  • Creare un ambiente piacevole durante i pasti evitando discussioni e tensioni;
  • Avere orari flessibili: non forzare il bambino se in quel momento non ha fame;
  • Evitare distrazioni al bambino facendolo concentrare sul cibo e sui diversi sapori.

L’importanza degli integratori multivitaminici

Quando i bambini non mangiano a sufficienza o non ricevono una varietà sufficiente di cibi nutrienti, possono sviluppare carenze vitaminiche e minerali. Gli integratori multivitaminici possono essere un’utile risorsa per garantire che i bambini ricevano tutti i nutrienti di cui hanno bisogno per una crescita e uno sviluppo sani. Ecco perché possono essere utili:

  • compensare le carenze alimentari: gli integratori multivitaminici possono fornire vitamine e minerali essenziali che potrebbero mancare nella dieta quotidiana del bambino;
  • supportare la crescita e lo sviluppo: i bambini in crescita hanno bisogno di una vasta gamma di nutrienti per svilupparsi in modo sano. Gli integratori multivitaminici possono aiutare a garantire che ricevano tutto ciò di cui hanno bisogno;
  • rafforzare il sistema immunitario: le vitamine e i minerali presenti negli integratori multivitaminici possono svolgere un ruolo chiave nel sostenere il sistema immunitario del bambino.

Prima di somministrare qualsiasi tipo di integratore al proprio bambino, è importante consultare sempre il pediatra. Un professionista medico sarà in grado di valutare le esigenze specifiche del bambino e fornire raccomandazioni personalizzate. Inoltre, è importante ricordare che gli integratori non sostituiscono una dieta sana ed equilibrata, ma possono essere utili nei casi di ridotto apporto di nutrienti con la dieta o di aumentato fabbisogno fisiologico.

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Questo articolo è solo a scopo informativo; non sostituisce in nessun modo il parere del medico.

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